Francesco e il fantastico mondo (Bee-o) delle api

I prodotti, i progetti e le idee di questo vulcanico apicoltore di Cocconato, borgo Bandiera Arancione

Una passione nata da bambino, quando in collegio il piccolo Francesco era affascinato dalle api che venivano tenute nel giardino della scuola, piccoli insettini che puntualmente lo pungevano: ma si sa, alle passioni (anche se un po' dolorose) è difficile mettere un freno e oggi quell'entusiasmo si è trasformato prima in hobby e poi in attività lavorativa.

"Ho fatto il bancario per 30 anni a Torino -ci racconta Francesco Collura - sempre con un sogno nel cassetto, quello di poter stare vicino alle api, studiarle, ammirare il loro lavoro e i frutti della loro attività e far conoscere l'importanza che hanno nel nostro ecosistema. Poi un giorno è arrivata quell'occasione da ora o mai più ed oggi eccomi qua, felice della scelta fatta".

Apicoltura Bee-O (bee=ape in inglese; O=organic, si legge BIO) è prima un hobby e poi nasce ufficialmente nel 2015; siamo a Cocconato, borgo Bandiera Arancione del Touring Club Italiano nelle colline dell'astigiano.
"Mi ha sempre affascinato quello che le api rappresentano per la vita, questi insetti impollinano il 70-80% di quello di cui ci cibiamo, se non ci fossero le api la nostra dieta verrebbe pesantemente modificata. E poi sono fondamentali per tutelare la biodiversità degli ambienti, la stimolano, dove c'è l'uomo ci sono le api (anche in Alaska!) e sono sempre rimasto così colpito da tutto questo tanto da volerlo studiare e approfondire, facendo anche ricerca".

Dopo una telefonata con Francesco, non si può non definirlo vulcanico: all'attività di produzione di ottimo miele biologico (acacia, millefiori e melata), ne affianca molte altre, spinto dal suo entusiasmo e da una passione genuina.

"Faccio parte del Consiglio direttivo dell'Associazione Italiana ApiTerapia - ci dice -  che ha lo scopo di far conoscere l'utilizzo dei prodotti delle api per il benessere dell'uomo e ho contribuito a scrivere le linee guida per un'alta qualità dei prodotti apistici."



Ci sono poi due progetti che Francesco tiene a sottolineare e raccontare.

"Il primo è quello del biomonitoraggio della cava di Gesso Nosei tra Cocconato e Montiglio Monferrato. Su richiesta della proprietà, che sente un forte senso di responsabilità nei confronti del territorio dove opera e vuole valorizzarlo riducendo al minimo l'impatto ambientale della propria attività, vengo incaricato di avviare una sperimentazione su un nuovo metodo di rilevazione delle polveri diffuse, al fine di monitorare e analizzare la concentrazione dei solfati nell’aria all’esterno del perimetro dell’area estrattiva. In pratica installo 10 alveari stanziali all'interno della cava e faccio poi analizzare il miele prodotto all'Università degli studi del Piemonte Orientale, per capirne la qualità e se contengono sostanze nocive. Le analisi hanno riscontrato nei campioni di miele e melata l'assenza di calcio e zolfo e dimostrato che l'attività di cava non rilascia sostanze inquinanti. Anche il miele prodotto nella cava non è affatto male, tanto che con uno di essi nel 2018 sono arrivato 3° in un concorso regionale". Le api, dunque, come rilevatori ecologici: "Negli ultimi anni il monitoraggio con le api ha assunto grande rilevanza per le caratteristiche di semplicità gestionale e per la maggiore efficacia di rilevazione rispetto ad altre metodologie. Sono degli ottimi indicatori biologici, si adattano a qualsiasi ambiente, hanno un'alta mobilità e un ampio raggio di volo che permette di monitorare una vasta zona, perlustrano tutti i settori ambientali (terreno, vegetazione, acqua, aria)."

Questo progetto di biomonitoraggio con le api si allargherà: il Comune di Cocconato ha infatti chiesto a Francesco di organizzare un progetto (La via delle Api) che consiste nel biomonitoraggio ambientale finalizzato a dimostrare la salubrità del territorio: si tratta di prendere due/tre alveari "della Cava", posizionarli in un sito in paese (il sito è già stato individuato) e oltre alle analisi del caso farlo diventare un apiario turistico/didattico con un programma di piantumazione, incontri, corsi ecc.

Il secondo grande progetto che ci vuole raccontare Francesco riguarda la longevità delle api regine, un tema a lui particolarmente caro: "Con l'Associazione Italiana ApiTerapia collaboriamo con l'istituto Mario Negri e l'università Cattolica Sacro Cuore di Milano al progetto IIPH (Italian Institute for Planetary Health) per la salute dell'uomo e del pianeta. Nello specifico la mia ricerca è concentrata sulla "longevità delle api regine" che negli ultimi anni a causa del cambiamento climatico, della siccità e dell'inquinamento hanno ridotto la loro vita da 5 anni a 2 anni e mezzo. Si valuta colorando il dorso dell’ape regina con un colore, uno diverso di anno in anno, fino a qualche anno fa erano 5 colori, ora sono due massimo 3, i nuovi apicoltori lo considerano la normalità ma non è così. Chiaramente il problema è grande e richiede interventi a livello globale, ma nel mio piccolo penso si possa intervenire e reagire a questa situazione facendo una corretta informazione, ricerca e sensibilizzando sul tema. Altro aspetto della collaborazione riguarda il pane d'api, un prodotto dell'alveare che ha/potrebbe avere proprietà nutritive incredibili ma che nessuno ha mai approfondito e sul quale sto lavorando ormai da 3 anni".

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